“IO A FARE SHOPPING NON CI VORREI ANDARE”

Vita da cani
Sono Livia Carnazza, educatrice cinofila che lavora presso Orma di Maya ASD.
L’associazione si occupa di cinofilia in diversi ambiti: facciamo passeggiare i vostri cani quando non riuscite a tornare a casa da loro, organizziamo classi di gruppo per cuccioli ed adolescenti e delle lezioni individuali per adulti. Inoltre organizziamo moltissimi Stage e Seminari destinati a colleghi e proprietari che desiderano conoscere meglio il proprio cane o i cani in generale.
In questa rubrica vi mostrerò il punto di vista dei nostri amici a quattro zampe durante alcune situazioni che per noi sono normali o quotidiane. Il cane è il migliore amico dell’uomo, tuttavia non è un essere umano e vede il mondo in maniera completamente diversa dalla nostra. Con ironia e leggerezza vorrei riflettere con voi sul fatto che a volte, cercando di inserire completamente il cane nel nostro mondo , rischiamo di distruggere il suo .
“Io a fare Shopping non ci vorrei andare”- La storia del piccolo, grande King.
Mi chiamo King, come il Re Leone ed in effetti sono un cane fiero e sicuro di me, esattamente come il Re della Giungla. Sono un Chihuahua puro, con tanto di pedigree e collare con brillantini che, sicuramente, da alla mia discendenza qualcosa di più nobile e prezioso ( altrimenti non costerebbe tutti quei soldi!). Sono un Chihuahua Toy e questa parola mi fa rizzare il pelo : perché Toy? Non sono il giocattolo di nessuno! Io sono un cane dal sangue nobile .
Ho circa due anni, il pelo morbido e color crema e delle zanne che mostro con fierezza per difendere il mio territorio ed i miei familiari. Essendo ricco e nobile ho ben quattro umani tutti miei, cerco di prendermene cura al meglio e rispettare le loro innumerevoli richieste. E’ un lavoro duro quello del leader, ma qualcuno dovrà pur farlo.
Amo la mia famiglia bipede alla follia, tuttavia devo ammettere che ogni tanto si dimostrano un po’ sciocchi e poco svegli. La condotta al guinzaglio è sempre stata un problema immenso, sbagliano spesso strada e rovinano i miei piano giornalieri.
Vi racconto un aneddoto per chiarivi meglio la situazione.
Qualche giorno fa mi ero svegliato particolarmente in forma, ho stiracchiato i miei piccoli muscoli ed ho schiarito la mia bella voce iniziando ad abbaiare furiosamente per ottenere la colazione. Dopo essere stato cibato mi hanno vestito ed ho osservato la mia famiglia al completo che si preparava. Avevo in mente una bellissima passeggiata al parco; ora inizia la bella stagione, le cagnoline sono prossime al calore e l’erba su cui rotolarsi è fresca e profumata. La mia umana più grande ha afferrato il guinzaglio e siamo usciti, io tutto trionfante ho proteso il mio corpicino verso il viale alberato che ci avrebbe condotto al giardino delle meraviglie. Come al solito, però, quella non ha capito nulla e mi ha trainato dall’altra parte della strada. Ho iniziato ad abbaiare con rabbia ed autorità , ma la stupida umana non ha ascoltato mezza parola.
Quell’errore imperdonabile ci ha portato tutti davanti ad una struttura gigante e puzzolente, dove neanche il maschietto più impetuoso avrebbe desiderato urinare.
Non vorrai entrare lì dentro? Stupida bipede!– ho ricevuto solo uno strattone del guinzaglio in risposta alle mie legittime domande e le porte di quel posto infernale ci hanno inghiottiti.
Faceva caldo, un caldo soffocante ed il rumore era talmente forte che ho temuto mi saltassero i timpani. Le persone correvano come formiche impazzite da una parte all’altra della struttura e più volte ho rischiato di rimetterci una zampina.
Abbiamo camminato in quella grotta puzzolente e caotica per un tempo interminabile in cui non ho mai smesso di ringhiare:
Stupidi umani, ci siamo persi! E qui non c’è neppure una traccia da seguire! A che vi serve un cane se poi non lo fate annusare per guidarvi?
Ero completamente assorto nei miei borbottii e rimproveri , quando una scia di intenso e superbo profumo ha inondato le mie narici facendomi rizzare le orecchie e la coda: odore di cagnolina, senza dubbio molto attraente e prossima al calore. La mia bocca ha iniziato a tremare ed il mio corpo fremeva mentre strattonavo il guinzaglio in direzione di quella pista. E finalmente eccola: una Barboncina dal pelo bianco e morbido , che zampettava verso di me come una dea.
Ho sfoggiato la mia migliore andatura e mi sono diretto verso di lei per presentarmi educatamente con un’annusata al posteriore; ero quasi arrivato alle sue divine natiche quando la terra ha iniziato a mancarmi sotto i piedi. Ho cercato di camminare o correre, ma rimanevo fermo sospeso a mezz’aria…
L’umano più piccolo mi aveva preso in braccio.
Quello li avrebbe proprio bisogno di un bel corso di addestramento per imparare a non tirarmi la coda, a non svegliarmi quando dormo e soprattutto che sono in grado di camminare anche meglio di lui.
Così la smetterai di tirare come un pazzo– ho sentito la voce dell’umana grande che mi scherniva, mentre il mio corpo sospeso a mezz’aria si allontanava sempre di più dalla Barboncina.
Non avevo neanche più la forza di lottare, mi sono rassegnato a quella prigione di braccia: il Re si arrende alla stupidità dei suoi esseri umani e si lascia trascinare da loro per altri interminabili momenti….
In realtà ero quasi contento che quello non fosse un posto per cani e che nessuno dei miei compagni a quattro zampe mi avesse visto arrendermi in quel modo così umiliante.
Tornati a casa, mi sono rannicchiato nella mia cuccia senza proferire abbai e mi sono addormentato come un sasso. Nel mio sonno profondo, però, mi è balenata un’ idea di vendetta e rivincita…
Ho atteso che tutti si addormentassero, che mi facessero le coccole e mi dessero il meritato pasto e poi sono sgusciato nel letto dell’umana maggiore e mi sono accoccolato tra le sue gambe. Lei si è svegliata e mi ha guardato contrariata, ma io ho sfoggiato l’espressione più tenera ed innocua del mio repertorio conquistando così la posizione nel letto.
Mi sono addormentato beato pensando al domani, quando l’umana avrebbe preso la sua borsa nuova appena comprata in quel posto orrendo…magari ci avrebbe messo tutte le sue cose prima di accorgersi che, nella notte, ci avevo urinato e defecato dentro.

 

 

Livia Carnazza

 

 

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